Le zone 30, ne vale la pena?

16 Maggio 2025

Le zone 30, ne vale la pena?

Le zone 30, ovvero le aree urbane in cui la velocità massima consentita è limitata a 30 km/h, possono sembrare una limitazione eccessiva, tuttavia presentano numerosi vantaggi e gli inconvenienti sembrano peggiori di quello che sono realmente.

Ma non andremo troppo lenti?

Iniziamo dal principale mito da sfatare: quello della lentezza. Nel contesto del normale traffico cittadino, la velocità media di spostamento sembra diminuire di molto poco in un zona 30 rispetto ad una convenzionale. Per dare un esempio, per uno spostamento che richiede normalmente 5 minuti, in una zona 30 ci metteremo una ventina di secondi di più per arrivare a destinazione. Questo succede perché le zone 30 agiscono da regolatore di velocità, evitando brusche accelerazioni e frenate, cosa che può avere un impatto anche sul migliorare la congestione stradale.

E quali sono allora i benefici?

Ma riducendo la velocità otteniamo dei benefici notevoli in termini di sicurezza: le collisioni diminuiscono del 23%, gli infortuni del 38% e le morti per incidenti stradali del 37%. Questo comporta un risparmio non indifferente per quanto riguarda la sanità pubblica, che può compensare le spese per realizzare le zone 30, e addirittura andare in positivo.

Sempre restando nell’ambito economico, le zone 30 possono ridurre le spese legate al consumo di carburante, dato che se usa mediamente il 7% di meno a parità di spostamento. Questo causa un uguale riduzione di emissioni di anidride carbonica e del 18% degli altri gas nocivi, rendendo la mobilità più sostenibile.

E infine, se tutto quello detto prima non bastasse, c’è anche da dire che il rumore medio per strada si abbassa anche di 2.5 dB, e anche questo contribuisce a rendere le strade con zone 30 più vivibili e accoglienti per pedoni e ciclisti, affermando questa mobilità come più all’avanguardia e più sostenibile.   

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